Ricordando Madre Francesca – Anni 1876-1910
Madre Francesca Schervier muore il 14 dicembre 1876 ad Aachen, in Germania. La Congregazione registra immediatamente i dettagli della sua ultima malattia, della morte e del funerale. Le Suore sono incoraggiate a prendere nota e a condividere i loro ricordi di Madre Francesca. I suoi insegnamenti e le lettere vengono conservati. Ignatius Jeiler dell’Ordine dei Frati Minori (OFM) usa questa raccolta di scritti e memorie per scrivere la biografia di Madre Francesca.
Il processo ufficiale comincia 1910-20
Il Cardinale Anton Hubert Fischer comincia il Processo di Beatificazione nella Diocesi di Colonia nel 1912, ma muore poco dopo. L’anno successivo, 1913, il Cardinale Felix von Hartmann, nuovo Arcivescovo di Colonia, apre nell’Arcidiocesi il Processo Ordinario di Beatificazione, che si svolge nella città di Aachen. Nomina un tribunale che raccolga informazioni sulla vita e le virtù di Madre Francesca.
Madre Sienna Etscheid chiede alle Suore che hanno conosciuto personalmente Madre Francesca di scrivere le loro riflessioni e ricordi, poiché potrebbero prestare giuramento ed essere chiamate a “testimoniare la santità della vita della loro Madre e della sua capacità di vedere il futuro e leggere il cuore delle persone”. Le Suore della Germania testimoniano ufficialmente nel corso dell’anno successivo.
In questo periodo e per tutta la durata del Processo di Beatificazione, le Suore negli Stati Uniti e in Europa raccolgono resoconti di persone che affermano di aver ricevuto aiuti speciali da Madre Francesca, inclusi aiuti spirituali e fisici: conversioni, ritorni alla fede cattolica, una morte felice, sollievo dalle tentazioni, cura o sollievo da malattie o sofferenze, prevenzione di operazioni e guarigioni inattese da malattie. Tutti i resoconti vengono registrati e inoltrati alla Casa Madre di Aachen.
1920-30
La prima Guerra mondiale causa un lungo ritardo nella raccolta delle testimonianze delle Suore negli Stati Uniti. Finalmente nel 1919, le lettere di rogatoria per la causa di Beatificazione sono inviate al Vescovo negli Stati Uniti.
Queste lettere autorizzano le Diocesi al di fuori di Colonia a condurre interviste e raccogliere testimonianze. Nell’arco di pochi anni, vengono convocate sessioni a Columbus e Cincinnati, in Ohio, e a New York.
Il Processo Ordinario si conclude con successo ad Aachen nel 1923. Nel 1924, gli Atti del Processo informativo per la causa di Beatificazione di Madre Francesca sono sottoposti alla Sacra Congregazione dei Riti.
Gli Annali della Congregazione registrano una felice coincidenza riguardo a Clara Fay, una buona amica di Madre Francesca: gli Atti per la causa di Beatificazione di Madre Clara Fay sono sottoposti separatamente al Vaticano all’incirca nello stesso periodo.
Madre Zacharia Grimberg, in una lettera alla Congregazione, annota la connessione continua di queste due amiche. Nella stessa lettera, chiede alle Suore di promuovere la devozione a Madre Francesca per i loro bisogni e anche per l’intercessione di coloro che le Suore servono nel loro ministero.
Il decreto di approvazione degli scritti di Francesca Schervier viene emesso il 28 febbraio 1928.
In attesa che cominci il Processo Apostolico 1930-45
Nonostante la conclusione del Processo Ordinario nel 1923, il Processo Apostolico non comincia immediatamente. Persone rappresentati della Congregazione e della Chiesa, nella volontà di proseguire con il Processo di Beatificazione, si appellano al Vaticano.
Alla fine degli anni Venti Madre Zacharia e Sr. Mary Alacoque Kemper (Vicaria per gli Stati Uniti) scrivono al Vaticano chiedendo di aprire il Processo Apostolico. Alla loro richiesta si associano presto nove Vescovi degli Stati Uniti. Nel 1933 Monsignor Salvatore Natucci, Promotore generale della fede, informa il Postulatore Anthony M. Santarelli che inoltrerà personalmente la richiesta di aprire il Processo Apostolico alla successiva Congregazione Ordinaria, in programma l’8 maggio 1934.
In preparazione all’8 maggio, copie rilegate di tutte le testimonianze vengono distribuite ai Cardinali del Sacro Collegio dei Riti per essere lette e studiate. Le Suore pregano intensamente con cerimonie devozionali, novene, esposizione del Santissimo Sacramento e sante messe, per chiedere un esito positivo.
L’8 maggio 1934 il Sacro Collegio raccomanda che il Papa sottoscriva la Commissione per l’introduzione della causa, così da aprire il Processo Apostolico. Viene emesso un decreto per l’Introduzione della causa di Francesca Schervier, Terziaria del Terzo Ordine di San Francesco. Con l’apertura del Processo Apostolico, la causa si sposta dalla giurisdizione del Vescovo locale alla Congregazione dei Riti. Un telegramma gioioso alla Casa Madre annuncia: “Il Reverendo Postulatore ha telegrafato che il Processo è stato approvato. Deo gratias!”
Passo successivo è l’emissione del “decreto di non–culto” che accerta che non c’è stata venerazione pubblica di Madre Francesca e che non è stata trattata come Beata o Santa. Nel 1935 il Postulatore chiede al Promotore di emanare velocemente tale decreto perché le Suore e coloro che hanno conosciuto personalmente Madre Francesca stanno invecchiando e morendo, per cui si teme che la loro testimonianza possa andare perduta. Il decreto viene concesso, insieme ad un altro editto in cui si stabilisce che gli accertamenti svolti ad Aachen sono sufficienti ad attestare la santità e la reputazione di Madre Francesca, per cui non sono necessarie altre verifiche da parte del Vaticano. Nello stesso anno si svolgono l’identificazione e l’ispezione dei resti e del luogo di sepoltura di Madre Francesca.
Madre Francesca non viene ancora chiamata “Venerabile”, titolo dato alle persone decedute e riconosciute formalmente dal Papa per aver vissuto una vita di eroica virtù. Al Vescovo di Aachen viene data l’autorità di raccogliere testimonianze relative alle virtù di Madre Francesca. Nello stesso tempo, resoconti di possibili miracoli continuano ad essere raccolti e inoltrati al Postulatore a Roma. Sfortunatamente, lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale ritarda ogni conclusione sulle sue virtù eroiche per molti anni.
Virtù e Miracoli 1960-73
Il 22 febbraio 1960 la Positio delle virtù eroiche di Madre Francesca viene infine presentata alla Sacra Congregazione dei Riti. La Positio, preparata dal Postulatore, è un riassunto complessivo di tutta la documentazione e ripercorre le ricerche sulle virtù eroiche di Madre Francesca. Papa Giovanni XXIII muore nel 1963, ritardando la decisione sulle virtù e il conferimento del titolo di “Venerabile”. Nel 1968 il Postulatore Antonio Cairoli (OFM) prepara una lettera indirizzata a papa Paolo VI in cui chiede la Beatificazione di Madre Francesca e scrive che le sue azioni e virtù sono rilevanti per oggi così come lo sono state nel corso della sua vita. “Lei è eroica nelle sue virtù e moderna nella sua carità”, scrive Cairoli. Finalmente, il 30 gennaio 1969, Papa Paolo VI proclama l’eroicità delle virtù di Madre Francesca e la dichiara “Venerabile”.
La prova di una vita virtuosa non è sufficiente per conferire il titolo di “Beata”. Sono necessari due miracoli provati (oggi ne basta uno solo).Nel 1962 i due miracoli necessari sono presentati alla Sacra Congregazione. Sono la guarigione di William Anness di Covington, nel Kentucky, e di Ludwig Braun in Germania. Nel 1970 la presunta guarigione di William Anness non viene considerata quale autentico miracolo. Un rappresentante del Sacro Collegio dei Riti viene mandato alla Diocesi di Covington per esaminare nuovamente le testimonianze prima di rifiutare ufficialmente il presunto miracolo. Sr. Maria Veronica Amato è la sua traduttrice, perché il rappresentante non parla inglese. Un dottore si rifiuta di concordare sulla natura miracolosa della guarigione e nel 1972 essa viene rifiutata.
Il 18 ottobre 1972, Papa Paolo VI, rispondendo all’appello di Johannes Pohlschneider, Vescovo di Aachen, concede una dispesa apostolica alla prescrizione contenuta nel Canone 2117 del Codice di Diritto Canonico in modo che, dopo una valida verifica ufficiale e una piena indagine di un solo miracolo, si possa passare alla fase successiva. L’anno seguente, la guarigione improvvisa e medicalmente inspiegabile di Ludwig Braun da una malattia intestinale che minacciava la sua vita, viene riconosciuta quale miracolo necessario alla Beatificazione di Madre Francesca. I resti di Madre Francesca vengono spostati nel luogo in cui attualmente si trovano, più accessibili al pubblico, nella cappella della Casa Madre in Aachen, il 14 dicembre 1973.
Beatificazione 1974
La Leadership Congregazionale chiede i nomi delle Suore che desiderano partecipare alla Beatificazione. I risparmi di un conto speciale per la Beatificazione, aperto 30 anni prima, vengono usati per finanziare un pellegrinaggio spirituale a Roma e in Germania, per più di 70 Suore Francescane dei Poveri.
Le Suore arrivano a Roma dai loro rispettivi luoghi di provenienza nel tardo aprile del 1974. Visitano Vermicino e Frascati e si preparano spiritualmente e in preghiera alla Beatificazione.
Il 28 aprile 1974, le Suore Francescane dei Poveri, le Suore dei Poveri di S. Francesco, religiosi, religiose e molti ospiti si riuniscono nella Basilica di San Pietro per il Rito di Beatificazione. Nel corso della messa il Vescovo Pohlschneider presenta la richiesta di Beatificazione e Papa Paolo VI legge il decreto. Alla fine della lettura, vengono scoperte due tele con l’immagine di Madre Francesca, poste dentro e fuori la Basilica. Il Papa parla di lei nella sua omelia, rivolgendosi alla Congregazione in italiano e in tedesco. La processione dell’Offertorio comprende tra i doni vino di Frascati, candele da Aachen e mazzi di gigli. La Beatificazione significa anche che Francesca viene chiamata “Beata”.
Il titolo permette una venerazione di Madre Francesca che in qualche maniera resta limitata, vale a dire la venerazione avviene in una specifica regione, come una Diocesi, o per un gruppo specifico, come una Congregazione, ma non nella Chiesa Cattolica in tutto il mondo.
Dopo la messa alcuni partecipanti vengono presentati al Papa, inclusa Madre Alexiana, Sr. Rose Margaret Delaney e molte altre Suore. È presente anche Louis Braun, l’uomo guarito grazie all’intercessione di Madre Francesca, insieme con la sua famiglia. È presente alla cerimonia e all’udienza papale anche un lontano parente di Madre Francesca, John Dessauer.
I giorni successivi trascorrono visitando Roma e i suoi luoghi sacri. Le Suore partecipano a tre giorni di messe di ringraziamento per la Beatificazione di Madre Francesca a Santa Maria in Traspontina.
Dal 2 maggio sono ad Assisi e poi il 5 di nuovo a Roma, da dove ripartono in treno nella notte, verso Colonia.Il 6 maggio le Suore arrivano a Colonia in tempo per la messa e una visita alla Cattedrale, per poi ripartire per Aachen dove sono accolte da Madre Alexiana e dalle altre sorelle. Le Suore di entrambe le Congregazioni trascorrono insieme diversi giorni felici, celebrando la vita di Madre Francesca: visitano luoghi significativi della sua vita, incluso Lindenplatz e le chiese di San Nicholas e San Jacob, il primo convento in Jacobstrasse, il primo cimitero in cui ha avuto luogo la sua sepoltura.
Qui visitano anche le tombe delle altre Suore, di Padre Istas e Fey, insieme alle tombe della famiglia Schervier. Il 9 maggio le Suore dei Poveri di San Francesco organizzano una festa di saluto con canti, musiche e doni.
Il giorno successivo, dopo più di due settimane di gioia e celebrazione, le suore tornano alle loro case.