29 novembre 1931— 6 ottobre 2021
Semplicità, servizio e gentilezza – queste sono le parole che descrivono la vita di sr. Mary Louise Jacobs, che è stata l’ultima delle nostre questuanti: suore che raccoglievano beni o denaro nei mercati, per poi portarli nei centri di servizio sociale o negli ospedali per fornire le risorse necessarie e per nutrire coloro che versavano in stato di povertà.
A quei tempi, il suo compito principale era quello di raccogliere donazioni nei luoghi di lavoro, consapevole che anche questo era un modo per servire Gesù nei poveri e sofferenti. “Provo gioia nello stare con le altre suore e nel poter servire Dio, così come ho fatto nei miei lunghi anni di vita religiosa” – diceva di sé sr. Mary Louise. Mary Louise era nata il 29 novembre 1931 da Lillian e George Jacobs, ad Hamilton, in Ohio, unica figlia in una famiglia con 5 figli maschi. Preceduta da George, Omer, Ralph, Cletus e Robert, è cresciuta in una famiglia vivace ed è stata coccolata dai suoi fratelli. La sua famiglia era praticante presso la chiesa di San Giuseppe a Hamilton; lei e i suoi fratelli hanno frequentato e si sono diplomati alla scuola di San Giuseppe.
La sua fede è stata nutrita dall’esempio di suo padre, che andava in chiesa anche quando il tempo era più freddo. Sfortunatamente, suo padre morì mentre lei frequentava ancora la scuola elementare. Sua madre tenne unita la famiglia e lei crebbe molto vicina ai suoi fratelli.
Mary Louise conobbe le Suore Francescane dei Poveri attraverso la loro presenza al St. Rafael Service Center a Hamilton. L’amore per Dio, che continuò a sviluppare dopo la morte di suo padre, sbocciò nel desiderio di dedicare la sua vita a Dio. Mary Louise entrò nel noviziato delle Suore Francescane dei Poveri il 24 ottobre 1948, all’età di 16 anni, e ricevette il nome religioso di sr. Mary Georgine.
Fece la sua prima professione dei voti il 3 maggio 1951 e la professione perpetua 5 anni dopo. Una volta preso il suo impegno, il suo amore per Dio e per i poveri non ha mai vacillato: “Attraverso la meditazione e la preghiera – diceva, – ho imparato ad avvicinarmi a Dio, il che mi aiuta a vivere pienamente la mia vita religiosa”.
La vita di suor Mary Louise è stata una vita di servizio: sia per i poveri, serviti nei nostri centri e con le nostre attività, che per le sorelle in una varietà di ambienti diversi. Un tempo significativo lo ha trascorso al St. John’s Social Service Center, nel centro di Cincinnati, raccogliendo beni e fondi da distribuire ai bisognosi.
Ha anche servito nella gestione del St. Anthony Hospital, a Columbus, in Ohio, al Margaret Mary Hospital di Batesville, in Indiana e come sacrestana al Our Lady of Bellefonte, in Ashland, Kentuky. Era solita considerare il lavoro come un modo di servire Dio presente negli altri. Al St. Anthony suor Mary Louise fu anche incoraggiata ad imparare a scrivere a macchina, un’abilità che le tornò utile e la portò a svolgere servizio per un certo periodo anche negli Archivi congregazionali.
Dal 1972, sr. Mary Louise lavorò più vicino a casa, al Drake Memorial Hospital di Cincinnati e al Franciscan Terrace. Qui lavorava non solo nella lavanderia e nei servizi di mensa, ma faceva anche commissioni e favori ai residenti e alle suore. Nessun compito era troppo grande o troppo piccolo per il suo volenteroso “sì”. Il St. John’s Social Service Center era il suo impegno preferito. Fu durante gli anni trascorsi lì, lavorando direttamente con e per i poveri e gli emarginati, che il suo spirito e la sua capacità di vedere Cristo nei poveri e nei sofferenti crebbe e divenne parte della sua personalità.
Suor Mary Louise possedeva la caratteristica di far sentire a proprio agio tutti/e coloro che incontrava, e non esitava a dire loro: “Dio ti benedica. Pregherò per voi”. Molte volte i suoi modi gentili hanno conquistato il cuore di negozianti e clienti. Un proprietario di una sartoria, che aveva notato che aveva consumato le sue scarpe camminando e chiedendo l’elemosina per i poveri, fece una colletta e le diede il denaro per un nuovo paio che fu acquistato immediatamente.
Nei suoi ultimi anni, suor Mary Louise continuò il suo servizio, spesso assistendo altre persone le cui capacità di autonomia erano inferiori alle sue. Si è spesa diversi anni nel servizio di ospitalità e assistendo le ministre delle comunità locali in qualsiasi modo potesse. Ora aveva anche tempo da dedicare alla preghiera e alla realizzazione di rosari per le missioni. Oltre alle visite annuali con la sua famiglia, ha trascorso anche un paio di “vacanze” lavorando con Sr. Adelaide Link nella riserva Navajo a Chinle, in Arizona – viaggi che ha apprezzato con grande gioia – anche se ha trascorso il suo tempo lì distribuendo cibo e vestiti alle persone bisognose!
Le “parole di saggezza” di suor Mary Louise condivise al suo 70° Giubileo sono state: “Sii fedele alla preghiera ogni giorno e fai tutto ciò che Dio ti chiede – e sii grata…”. Parole che dovremmo tutti/e conservare nei nostri cuori come un tesoro duraturo.
La rosa tra le spine
Vedere “la rosa tra le spine”,
la bellezza e il dolore.
Un cuore di servitore semplice e disinteressato
la cui fedeltà parlava chiaro.
Ogni giorno il suo cuore dava benedizioni.
una parola, un biglietto, un sorriso.
Anche se la vita diventava più difficile, lei rimaneva
determinata per tutto il tempo.
In un momento inaspettato
il suo cuore fedele prese il volo,
e si librò dolcemente verso casa, verso Gesù,
la grande gioia che conclude la notte.
Beverly Kaye © 2021
Ecco alcune testimonianze di suore che ricordano Sr. Mary Louise Jacobs con affetto:
Suor Mary Louise Jacobs era una persona appagata, totalmente dedita a rendere Dio e gli altri felici, come se stessa. Il suo appagamento comunicava il fatto che non c’era bisogno di paragonare, lamentarsi o essere minimamente insoddisfatta di qualsiasi aspetto della vita. Era una testimonianza vivente di profonda gratitudine per tutto. Tutti/e erano ricevuti come amici/che e accolti gentilmente. Le sue parole preferite erano: “Grazie” e “Dio vi benedica!”. La sua vita parlava.
Sr. Marilyn Trowbridge, Sfp
Non sapevo molto di sr. Mary Louise fino a quando non sono venuta a vivere al St. Clare Convent nel dicembre del 2018. Da quando è sata accolta alla comunità Magnificat, ho potuto conoscerla meglio. Era solita restare in camera sua o nella cappella a pregare il rosario o il suo libro di preghiere. Quest’ultimo era così consumato da avere quasi tutte le pagine staccate, ma lei non voleva separarsene. Per me, sr. Mary Louise è stata un grande esempio di impegno nella preghiera quotidiana. Inoltre, era sempre grata per le cose che si facevano per lei. Il giorno precedente il suo funerale, ho trascorso un po’ di tempo a sistemare la sua stanza, e ho trovato una foto di lei sorridente con una frase che doveva far parte di un articolo sulle suore che celebravano i loro giubilei. C’era scritto così: “Mentre rifletto su cosa scrivere, mi sento di dover semplicemente esprimere la mia profonda gratitudine a Dio per la mia vocazione di suora francescana dei poveri. Nel corso degli anni, sono stata ispirata dalle parole di Madre Francesca: Cominciamo sempre di nuovo, e con nuovo ardore, a servire molto fedelmente il nostro Divino Salvatore, come richiede la nostra santa chiamata. Queste parole sono state il mio incoraggiamento e la mia sfida”. Leggendo queste parole, realizzo che sr. Mary Louise è stata una vera testimone del nostro stile di vita evangelico di semplicità e umiltà.
Sr. Armida Sison, sfp