Progetto Miriam: 25 anni di accoglienza e cura

Progetto Miriam: 25 anni di accoglienza e cura

Il 16 dicembre 2023 abbiamo celebrato il 25° anniversario di Progetto Miriam, per l’accoglienza di donne vittime di tratta a Padova (Italia). L’evento si è aperto con una celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Claudio Cipolla. A seguire abbiamo presentato una carrellata di immagini e testimonianze delle persone che hanno aiutato e condiviso questo prezioso progetto, che ha coinvolto negli anni una ventina di noi, Suore Francescane dei Poveri.

sr. Carla e sr. Gabriella con il Vescovo, mons. Claudio Cipolla

Tutte le persone coinvolte, pur diverse per vissuto e sensibilità, hanno raccontato la stessa sensazione: quella di «vivere in una famiglia, in una vera casa, fatta di cura e di semplicità francescana».
Progetto Miriam nacque per rispondere all’appello che nel 1994 il vescovo di Padova rivolse alle consacrate della Diocesi, per aiutare le numerose donne straniere che si trovavano sulla strada, sfruttate per motivi sessuali. Lo sfruttamento era evidente e pericolo­so, ma allora non c’erano leggi per tutelare queste donne.

sr. Tiziana M., sr. Wilma, sr. Carla, sr. Gabriella, sr. Mara

Nel 1998 venne introdotta la possibilità di ottenere un permes­so di soggiorno di protezione sociale per le donne vittime di tratta che sceglievano di uscire dalla loro condizione e denunciavano i loro sfruttatori: in quello stesso anno fu possibile realizzare questo progetto con l’apertura di una casa per garantire loro un’adeguata protezione.

Ciò che ha determinato l’avvio e la crescita del Progetto è stato un forte spirito di collaborazione e di rete fra molti servizi del territorio, che ha permesso e permette tutt’ora la possibilità di offrire un aiuto multidisciplinare e qualitativo, per re-inserire queste donne con dignità nella vita sociale italiana.

La vita e le relazioni costruite in questi 25 anni sono molto più che soli numeri.
A Progetto Miriam sono state ospitate fino ad oggi oltre 300 ragazze, ma ne sono state seguite molte di più, ascoltandole, accompagnandole, aiutandole nelle loro abitazioni o in strada o ospitate in altre strutture della rete con cui collaboriamo.
L’interculturalità che viviamo è estremamente sfidante e ci dà un’apertura bellissima sul mondo.

Le vicissitudini internazionali, interconnesse a livello globale, si riflettono anche nella nostra realtà quotidiana: nei primi 10 anni molte donne vittime di tratta venivano dai paesi dell’Est Europa, soprattutto Romania, Moldavia e altri paesi dell’ex Unione sovietica; da inizio 2000 tantissime donne sono arrivate dalla Nigeria; in questi ultimi anni crescono invece le ragazze provenienti dall’Asia, in particolare Pakistan, Bangladesh, Cina, e da altri paesi africani.

Ciò che ci incoraggia ad andare avanti è la grande possibilità che hanno queste ragazze di costruirsi un futuro, perché la maggioranza di esse è giovanissima: tra i 18 e i 25 anni; alcune arrivano anche minorenni.

La loro permanenza varia da poche settimane a oltre un anno: è un cammino fatto di pazienza, di attese, di ascolto e di profonda CURA, una cura che diventa attenzione, accoglienza, presenza, talvolta parola di incoraggiamento e correzione, talvolta solo silenzio; una cura che si fa attesa e certezza che il piccolo seme germoglierà e crescerà, come una pianticella…

da sinistra: Luisa Betto, direttrice di Progetto Miriam, sr. Vera, sr. Tiziana M., sr. Gabriella, mons. Claudio Cipolla, sr. Michela, sr. Carla, sr. Wilma
 

Tutte le donne accolte hanno bisogno di rimettere ordine nella loro vita, riprenderla in mano e orientarla verso il bene della propria persona, in un lungo cammino verso la consapevolezza di sé e la propria autodeterminazione. Le accompagniamo, giorno dopo giorno, in quelle scelte che pian piano le portano all’autonomia, rinforzando la loro autostima e fiducia in se stesse.

All’interno della casa è attivo un bellissimo laboratorio di oggetti fatti a mano, per bomboniere e piccole decorazioni, che ha un ruolo educativo importante nel percorso delle donne, le aiuta a riscoprire la bellezza in generale, ma soprattutto la loro capacità di fare cose belle, di realizzare cose nuove, di essere protagoniste e creative.
A Progetto Miriam sono coinvolti anche diversi volontari e giovani, che ci aiutano a creare relazioni positive e ci rendono sempre più consapevoli di quanto sia importante sensibilizzare le persone su questo fenomeno ancora così presente e poco conosciuto.
Sono tutte risorse per crescere insieme, per vivere in pienezza il nostro Carisma di cura, per generare vita nuova intorno a noi e proseguire in questo viaggio che da 25 anni ci porta lontano.

Sr. Carla e sr. Gabriella, SFP

 da sinistra: sr. Vincenza, sr. Michela, sr. Loredana, sr. Wilma, sr. Tiziana M. sr. Carmen, sr. Carla, sr. Gabriella, sr. Mara, sr. Vera, sr. Tina, sr. Thalyta, sr. Emilie Sophie